Francesca Romano speaker al #RMXC23

Cosa significa il concetto di sostenibilità ecologica?

“Per me quando si parla di sostenibilità si parla inevitabilmente anche di ecologia, a mio avviso sono concetti estremamente legati e anzi spesso sovrapposti, perché se si vuole essere sostenibili è chiaro che si deve avere un occhio attento al futuro del nostro pianeta; è questa concreta consapevolezza che porta poi il singolo e a seguire la comunità a compiere gesti o abitudini più consapevoli e dal basso impatto ambientale.

Quanto sei consapevole dell’importanza della sostenibilità ecologica nella nostra vita quotidiana?

“Sono consapevole del fatto che ad oggi la sostenibilita’ ecologica è qualcosa di imprescindibile: non siamo più in condizioni di poter aspettare ancora, le piccole e grandi azioni verso la transizione ecologica sono un dovere morale di ognuno di noi.. vero è che per farlo però è necessario educare ancora molti di noi, soprattutto le vecchie generazioni, che continuano a mostrare maggiore resistenza al cambiamento“.

Quali sono le tue abitudini di riciclaggio?

“Ne ho diverse ma non le considero ancora sufficienti.Faccio la raccolta differenziata; Recupero correttamente gli oli esausti;

Non compro acqua in bottiglia;

Compro vestiti di seconda mano per mia figlia e al contempo vendo attraverso realtà improntate sul concetto di economia circolare;

Compro il più possibile sfuso ed evito packaging inutili al supermercato;

Acquisto il più possibile prodotti sostenibili da filiere controllate e certificate, preferibilmente di fattura italiana;

Riparo oggetti per prolungare il loro ciclo di vita ( scarpe, borse, ecc )

Ma ripeto non credo sia abbastanza:

il mio prossimo obiettivo è comprare sfusi anche detersivi e altri generi alimentari, così come vendere abiti che non servono più.

Non è facile, ognuna di queste nuove abitudini va prima metabolizzata, per farlo ci vuole del tempo, il tempo aiuta a prendere consapevolezza e solo a quel punto si riesce a mettere in pratica quella determinata azione“.

Quali sono i modi migliori per educare il pubblico sulla sostenibilità ecologica?

“Sicuramente attraverso la giusta comunicazione; parlarne è il primo passo. Parlarne però vuol dire anche farlo nella maniera giusta; non basta discuterne tra professionisti o esperti del settore, occorre comunicare trasversalmente ,in maniera semplice, l ‘importanza dei fragili equilibri naturali che regolano il nostro pianeta, quanto ogni singolo gesto può causare danni enormi e quanto il singolo può davvero fare la differenza. E sopra ogni cosa bisogna far passare un concetto fondamentale, al di sopra di tutto e da cui parte tutto e cioè che in natura ogni cosa è collegata e quello che puo sembrare un gesto innocente si ripercuote sulla vita di molti esseri viventi compreso l’uomo“.

Quali ritieni che siano le sfide più grandi per la sostenibilità ecologica nel prossimo decennio?

“La sfida più grande per me continua ad essere l’ educazione, sia dei giovani ma soprattutto degli adulti di oggi, che continuano a reagire in maniera distaccata e disfattista sui temi della sostenibilità, sono i più sfiduciati e spesso trasmettono queste sensazioni ai più giovani. Ad oggi siamo noi adulti a capo delle istituzioni, delle industrie, del mercato, ci siamo noi a dirigere e a governare il nostro presente, quindi se la scossa non arriva a noi e se non parte da noi la vera transizione ecologica, gli adulti di domani potranno fare sempre meno“.