Adriana Migliucci è Imprenditrice e Facilitatrice culturale.
Laureata in Lettere – indirizzo Demo-Etno-Antropologico all’Università di Roma “Sapienza” nel 1998, nutrendo una smisurata curiosità verso tutto e tutti anche con il master biennale in Scienze della Comunicazione dal titolo “Biografia, Storia e Società”, lavoro dalla metà negli anni ’90 nell’ambito dell’industria culturale come progettista, producer e promoter di iniziative cinematografiche, teatrali, musicali e sociali, dapprima con diverse case di produzione e istituti di ricerca audiovisiva e teatrale, collaborando con artisti quali Mario Monicelli e Ascanio Celestini, oltre che redattrice di articoli di cultura e spettacolo per le testate “ETI-Informa” dell’Ente Teatrale Italiano, “Campus-Il Mensile dell’Università” di Class Editori e “CinemaOggi” dell’Anica e dal 2006 come fondatrice e direttrice artistica e organizzativa dell’Associazione Culturale Terre Vivaci, che produce spettacoli teatrali e il format di propria ideazione “Stesi dalle Tesi – Il Filo Magico che connette Persone e Saperi” oltre che promuovere concerti di musica classica con l’Associazione Early Music Italia diretta dal
M° Giorgio Matteoli. Convinta che ognuno di noi sia cultura in mezzo agli altri, dal 2018 realizzo anche il progetto “Il Bel Sapere” con l’obiettivo di risvegliare nelle persone il loro bagaglio culturale e mondo interiore maturato lungo i percorsi di studi e di vita individuali per valorizzare tutto ciò e metterlo a disposizione gli uni degli altri.
Dal 2020 è podcaster e membro attivo di AssiPod-Associazione Italiana Podcasting, di cui sono attualmente anche membro del consiglio direttivo, collaborando come formatrice del corso base di podcasting e nella programmazione delle iniziative culturali della Casa del Podcast a Roma.
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Green Xmas è : condivisione – ispirazione – consapevolezza
L’intervista
Cosa significa per te sostenibilità ecologica e cosa s’intende per sostenibilità culturale?
“La sostenibilità ecologica per me è ogni comportamento virtuoso che compiamo nel rispetto degli ecosistemi naturali, avendo consapevolezza che noi umani siamo soltanto una parte del tutto e non i padroni. e che ogni parte è interconnessa con le altre. Avere un approccio sostenibile per me vuol dire quindi utilizzare le risorse naturali in modo responsabile per le generazioni presenti e soprattutto future.
La sostenibilità culturale è per me la stessa cosa, traslata in ambito di ecosistemi umani. Vale a dire, che secondo me è ogni comportamento e approccio virtuoso che compiamo nel rispetto degli altri individui e contesti umani, avendo consapevolezza che ogni persona ed ogni contesto è soltanto una parte della molteplice umanità, tutte strettamente interconnesse tra loro in una rete di diversi valori e patrimoni culturali da rispettare, che a loro volta sono strettamente interconnessi con l’ambiente naturale in cui ogni comunità vive”.
Cosa andrebbe insegnato, nelle scuole, in merito al tema della sostenibilità ambientale?
“Come mamma di una bambina che sta frequentando la quinta elementare, sono felice di riscontrare che i programmi scolastici attuali della scuola primaria insistono molto sui diversi aspetti e fattori della sostenibilità ambientale, affrontandola anche con un approccio interdisciplinare tra le diverse materie.
Spero di riscontrare la stessa attenzione su questo tema anche nei programmi scolastici delle medie e superiori, affinché i giovani siano accompagnati nel comprendere e affrontare nella loro vita l’importanza e onnipresenza della sostenibilità con consapevolezza e responsabilità”.
Quali metodologie per educare i pubblici sui temi della sostenibilità ambientale?
“Sicuramente un’impostazione interdisciplinare scientifico-narrativa, un innovativo approccio esperienziale ed informale e un continuo allenamento partecipativo al pensiero critico possono favorire molto l’apprendimento profondo e “personalizzato” di questo tema”.
Cosa può fare un manager culturale in merito alla sostenibilità ambientale? E con quali strumenti?
“Un manager culturale può svolgere un ruolo significativo nella promozione e sensibilizzazione della sostenibilità ambientale, attuando in prima persona pratiche sostenibili nell’erogare i propri servizi, eventi e prodotti. Tra le numerose azioni positive e comportamenti virtuosi che può mettere in atto ci sono la valutazione e conseguente riduzione e monitoraggio dell’impatto ambientale che produce con le sue attività, l’utilizzo di energie rinnovabili, il fare divulgazione sul tema, incentivare attraverso meccanismi di gioco stili di vita sana e mobilità sostenibile del proprio pubblico e community, procedere attraverso partenariati e sponsorizzazioni con aziende concretamente impegnate a favore della sostenibilità ambientale, ridurre lo spreco alimentare e selezionare i fornitori di catering in occasione dei propri eventi, realizzare o semplicemente promuovere buone pratiche di turismo sostenibile”.
Quanto è diffuso il tema della sostenibilità ambientale tra i podcaster?
“Come si nota facendo una ricerca per parole chiave su podcastindex.org, l’elenco mondiale dei podcast, il tema della sostenibilità ambientale è diventato sempre più diffuso tra i podcaster negli ultimi anni. Con l’aumento dell’interesse globale per le questioni ambientali e il cambiamento climatico, molti podcaster hanno dedicato tempo ed energie per affrontare questi argomenti. In tutto il mondo ci sono diverse centinaia di podcast sul tema della sostenibilità e delle molteplici questioni connesse.
Il recente podcast “Megalopolis – Mumbai 2050″ di Pablo Trincia è la punta di diamante di una composita produzione audio sempre più dedicata al tema della sostenibilità ambientale con tutti i molteplici stili comunicativi con cui essa può essere affrontata e proposta per far prendere sempre più consapevolezza in merito”.
