WILLIAM NESSUNO – “Il mio rapporto con la Rete è pre-web”

Intervista a William Nessuno, una delle memorie storiche del web, della blogosfera e dei mondi virtuali.
Giuseppe Iannicelli (il nome dietro al nick, Alessandria 1960) ha lavorato come autore per diverse reti televisive nazionali e scritto radiodrammi per Radio3. Dal 2002 è regista di servizi esterni per RaiUno. Ha pubblicato il romanzo breve Turris Asian (Avanguaria21, 2013) e la raccolta di racconti Lorenzo MacEwan, Netective (Delos, 2018). Si occupa anche di iPhoneografia con The New Era Museum.

LinkedIn giannicelli
Instagram @williamnessuno
Flickr @williamnes
Blog Magnethic Metablog
The New Era Museum
Lorenzo MacEwan, Netective
Turris Asian

Che rapporto hai con il web e come è cambiato negli ultimi dieci anni?
"Il mio rapporto con la Rete è pre-web, risale al 1993 ed è iniziato con la mailing list Cybermind del geniale Alan Sondheim, ancora esistente.
Ci sono stati diversi passaggi fin dal 1996 attraverso siti miei che nemmeno ricordo, ma che avevano le pagine grigie... E poi negli anni duemila l'esperienza del blog sulla rimpianta piattaforma italiana Splinder, dove il nome di William non era esattamente sconosciuto. Lì i blogger erano una comunità di persone che si incontravano spesso anche dal vivo. Tra il 2002 e almeno il 2008 sono stati tanti quelli che all'epoca chiamavamo “blograduni” e poi appunto “Bar camp”.
L'esperienza su Second Life è stata l'ultima veramente collettiva e di gruppo prima dello sfarinamento totale e astioso di Facebook. Quella frequentazione mi ha regalato anche lo spin-off di scrittura collettiva “La Torre di Asian” (finito in un libro d'arte raffinatissimo e a tiratura limitata) e il mio romanzo breve “Turris Asian”, pubblicato da Avanguardia21.

Attualmente ho ancora un blog sul quale scrivo poco e poco visitato su WordPress (Magnethic Metablog).
La mia attività in Rete si è focalizzata orma da alcuni anni sulle pagine di vari gruppi di iPhoneografia, quasi tutti facenti capo a The New Era Museum: il guru della nuova ondata fotografica Andrea Bigiarini mi ha voluto tra i soci fondatori del NEM, una realtà internazionale in continua evoluzione attraverso la Rete e non solo.

Tutto questo “sbattimento” ormai ultraventennale sulla Rete attesta soprattutto che il nostro operato lì sopra è destinato all'impermanenza, alla provvisorietà e all'evanescenza, come avviene per i rullini di fotografia analogica che, se non vengono sviluppati per anni poi perdono il contenuto impresso o al massimo ne conservano un pallido alone".

Hai mai partecipato ad un barcamp se sì,  che ricordo hai e che ha rappresentato per te e che ricordi hai?
"Ho partecipato a molti blograduni, ricordo soprattutto le comunità torinese e romana.Axell, Kiarablog, Suzukimaruti... Noi ci chiamavamo col nome dei nostri blog.
Io ero per tutti William, Enrico Sola era Suz, Andrea Toso Axell.
A Roma c'era Spuma e solo Sciallieventagli data la difficoltà veniva chiamata col suo nome di battesimo, Isabella o Isa. Zoro era Zoro e infatti io ancora non riesco a chiamarlo “Diego Bianchi” come ormai sarebbe educato fare, data la notorietà televisiva.
Poi c'erano tutti gli altri sparsi per l'italia: la bravissima Caterina Bonetti era Minerva, poi c'era la poetica Regina Del Sole. Galatea era ed è rimasta Galatea. Si organizzavano progetti di romanzi collettivi (che non hanno quasi mai portato a nulla), premi di scrittura.
Spesso quando un blogger andava in visita in un'altra città si faceva in modo di incontrarsi anche solo per un caffè, come avvenne in alcuni casi con Annamaria Trevale di “Sul Romanzo”.
Quando ci si incontrava per i barcamp tutto era a mezza strada tra il ludico e l'impegnato, i tavoli tematici sul futuro della blogsfera (come si diceva allora) o sulle nuove o varie piattaforme (Second Life, Twitter, Friendfeed, infine Facebook) si alternavano col cazzeggio puro stile goliardico.

Quasi ogni mese nell'epoca d'oro dei blog c'era qualche convegno o evento.
Eravamo una comunità".

Tre aggettivi per descrivere il tuo Natale Digital

"Il mio Natale Digital è
Retrospettivo: visto che parteciperò a questo convegno che mi riporterà in un ambiente che fisicamente non frequento da tempo.
Interlocutorio: visto che nei giorni natalizi l'attività in rete, come quella reale, si riduce a formalità e cerimonie.
Creativo: dato che progetto di andare avanti con la scrittura (digitale) di certe cose che sto preparando.

Allelujia!"

 

 

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