Debora Fabietti speaker al #RMXC23

Debora Fabietti è un’insegnante di lingue straniere. Dopo aver trascorso quasi quindici anni tra Londra, Barcellona e Roma, da circa sei è tornata a Latina, la sua città natale, dove vive con il compagno e due gatti: Newton e Chomsky.
Oltre a ripulire le spiagge della propria città nel tempo libero e a fare sensibilizzazione, dal 2022 è presidente dell’associazione no-profit ‘Libri per la Terra’, che si occupa di auto-pubblicare libri educativi e sostenibili, con i quali aiuta
concretamente diverse associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente e degli
altri animali.

Debora Fabietti è on line su:
• Instagram: https://www.instagram.com/libriperlaterra/
• Sito web: https://libriperlaterra.org/
• LinkTree: https://linktr.ee/libriperlaterra

Per Debora Fiabetti il tema

Green Xmas è: Etico, Vegetale, Biologico

L’intervista

Cosa significa per te il concetto di sostenibilità ecologica?

Significa essere disposti a cambiare in maniera radicale, ma non dolorosa, tutte le proprie abitudini, scoprendo che non si deve rinunciare a nulla per ridurre il proprio impatto ambientale e per vivere in armonia con gli altri esseri presenti sul pianeta”.

Quanto sei consapevole dell’importanza della sostenibilità ecologica nella nostra vita quotidiana?

Molto. Faccio del mio meglio per non acquistare plastica monouso, per evitare gli sprechi di energia, acqua e cibo e per comprare abiti con consapevolezza, ovvero poco e bene. L’argomento su cui ho sviluppato maggiore consapevolezza, però, è senza dubbio l’alimentazione, che ho cambiato radicalmente e senza nessun
rimpianto esattamente tre anni fa“.

Quali sono alcune azioni quotidiane che puoi fare per contribuire alla sostenibilità ecologica?

Quasi tutto quello che riguarda il pianeta può essere cambiato in maniera rivoluzionaria fra le mura di casa: siamo noi a reindirizzare il mercato con i nostri acquisti. Servono solo tanta informazione e un po’ di pazienza per creare nuove
abitudini. Si può iniziare in maniera semplice, scegliendo un fornitore di energia elettrica rinnovabile serio, acquistando abiti di seconda mano o prodotti grazie a processi di upcycling, preferendo gli spostamenti a piedi, in bici o con i mezzi
pubblici, laddove possibile. Ma questo non è che l’inizio: la cosa veramente impattante (perché nessuno di noi può davvero farne a meno), è scegliere un’alimentazione diversa da quella a cui siamo stati abituati da piccoli, preferendo cibi di stagione, locali, biologici e, soprattutto, vegetali. Strano ma vero: si risparmia anche dal punto di vista economico“.

Cosa pensi dovrebbe essere insegnato nelle scuole per aumentare la consapevolezza sulla sostenibilità ecologica?

“Penso che, alla base di tutto, serva il rispetto per la Terra e per i nostri “coinquilini”. L’ambiente non è qualcosa di vuoto da tutelare solo per il tornaconto personale o collettivo della nostra specie, bensì qualcosa che appartiene alle generazioni presenti e future di tutti gli animali presenti sul pianeta, umani e non. Solitamente le azioni più belle sono profondamente radicate nel rispetto, per cui, ecco…credo fermamente che si debba partire da lì”.

Quali sono i modi migliori per educare il pubblico sulla sostenibilità ecologica?

“Ogni azione che si rispetti è frutto di lunghe riflessioni. E, solitamente, si riflette su qualcosa solo quando lo si conosce. La sensibilizzazione – ovvero il parlare apertamente di alternative e soluzioni (anche scomode) che possono far bene al pianeta e quindi a tutti noi – è lo strumento più potente di cui disponiamo e va iniziata in tenera età, senza però lasciare indietro gli adulti, che di solito hanno maggiori difficoltà a modificarsi. L’obiettivo della nostra associazione è precisamente questo: affrontare tematiche importanti e spingere a riflessioni attraverso la lettura (un’ottima pratica sempre meno di moda), regalando spunti per approfondimenti personali. Al momento, abbiamo solo testi per bambini, ma stiamo già lavorando ad un saggio per adulti,
Risvegliare le coscienze richiede sicuramente tempo, ma vogliamo credere che non sia ancora troppo tardi”.

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